17 gennaio 2008

Religione e marketing

I fatti della settimana:
- Il Papa contestato in vista della sua presenza all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza di Roma, annuncia la sua rinuncia alla visita.

- Mastella e signora coinvolti con altri 23 onorevoli dell'UDEUR in affari di corruzione e concussione: lei agli arresti domiciliari, lui si dimette da Ministro di Grazia e Giustizia accusando i giudici e adducendo che "stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica".

La mia prima tentazione è pensare che sia il solito teatrino politico, che ormai si fa a chi alza di più i toni per via della catalessi generale, che poi farà annegare tutto nell'oblio...

...poi però mi rendo conto che a pensare così si rischia di perdere dei punti di riferimento nel futuro e quindi mi preme prendere una posizione per poi poterla confrontare coi fatti futuri.

Mi piace vedere entrambi i fatti sotto il filtro del rapporto Stato (comunità civile) e religione:
nel caso del Papa penso questa sovraesposizione e quasi imposizione dei "valori cristiani" in tanti ambiti della società sia disgustosa e pericolosa. Ma sono convinto che le contestazioni all'Università di Roma abbiano sbagliato il bersaglio di grosso: se il Papa (capo religioso e Capo di Stato Estero) partecipa e viene interpellato è un suo diritto (è il suo lavoro) difendere e diffondere il pensiero Cattolico (senza però troppe ingerenze con la situazione italiana, di cui lui non è cittadino). Semmai è più intelligente dissentire a posteriori.
Il bersaglio di scandalo e protesta sarebbe da mirare contro chi usa e abusa della difesa dei valori cristiani per propri vantaggi personali, come la coppia Mastella che si dice vittima in quanto cattolica. Questo è puro marketing: è mettere il fumo negli occhi per non far vedere i difetti!

Penso che queste polemiche create ad arte contribuiscano a creare la confusione sui principi (in questo caso religiosità e laicità dello Stato, che a forza si vuole contrapporre mentre potrebbero andare armoniosamente insieme) in cui ormai sguazza la politica in Italia. Destra e sinistra.

Mi tocca arrivare ad una conclusione qualunquista, perchè purtroppo la delusione da parte della sinistra oggi la fa da padrona!
Ma è possibile che dobbiamo perdere tutte queste occasioni per mostrare la serietà e la differenza dagli altri?

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