07 ottobre 2007

Kosovo: i verdi pascoli!

Finalmente!
Diranno alcuni... visto che ormai sono tornato da questo bel viaggio da più di un mese, ma come si dice...meglio "dopo" che mai... ovvero, meglio far passare qualche momento e metabolizzare un po' le esperienze e poterle raccontare per non dimenticarle!... e anche per ripensarle con un po' di nostalgia come adesso!

Il Kosovo è certo una meta turistica originale, ma da quando mi ha invitato ad andare il mio amico Don, che è venuto in Italia a fare volontariato internazionale dove ho svolto il mio servizio civile, mi ha incuriosito!... e quest'anno sono riuscito a partire e restare ben 12 giorni.

Come al solito ho fatto un bel po' di foto che potete vedere qui, ma ciò che è stato più significativo nel viaggio, traspare
poco nelle foto: diciamo che quello che mi ha colpito di più è il clima che si respira tra le persone, così diverso da quello cui noi occidentali e per di più cittadini dalla nascita siamo abituati.

Anzitutto l'ospitalità eccezionale, i sorrisi e la gentilezza delle persone, pur non potendo spesso comunicare per la differenza tra le lingue; poi viene la consapevolezza che appena 7 anni fa tutta la popolazione è stata coinvolta in una guerra che ha fatto vittime in quasi ogni famiglia, ciononostante hanno tutti molta voglia di guardare al futuro e vivere le opportunità che gli può offrire, senza cadere in un facile sentimento di rivalsa.

Poi c'è una natura bellissima, con le alte montagne che finiscono senza punte ma a "panettone", i grandi boschi e i campi coltivati.

Ringrazio proprio il mio amico Don perchè mi ha offerto l'opportunità di vivere dall'interno per 12 giorni questo Paese, e staccare completamente il ritmo italiano. E' proprio vero: in Kosovo un'ora vale come due in Italia, se fai qualcosa ti sembra di avere più tempo, se tu riposi lo fai per più tempo.


Questo è un post con colonna sonora: una canzone di De Andrè, di cui là si trovano molti fans, compreso il fratello di Don, Agron!

Infatti oltre alle parole che descrivono la splendida natura e la vita delle persone, che si possono prendere praticamente alla lettera, nella canzone si parla del finire della notte con le "perle stelle e strisce" che si spera diventeranno presto "stelle arrugginite".
Penso che questi versi sintetizzano benissimo la speranza per il futuro per un Kosovo indipendente, che dopo le incursioni degli USA a liberare dalla polizia etnica in atto 7 anni fa e l'occupazione della Nato per mantenere la pace, le persone sperano di girare pagina e potersi governare autonomamente.


VERDI PASCOLI
F. De Andrè
1981


Gli aranci sono grossi
i limoni sono rossi
lassù, lassù nei verdi pascoli
Ogni angelo è un bambino
sporco e birichino
lassù, lassù nei verdi pascoli
E ora non piangere perché
presto la notte finirà
con le sue perle stelle e strisce
in fondo al cielo
e ora sorridimi perché
presto la notte se ne andrà
con le sue stelle arrugginite
in fondo al mare


La radio suona sempre
canzoni da ballare
lassù, lassù nei verdi pascoli
niente da scommettere
tutto da giocare
lassù, lassù nei verdi pascoli
E ora non piangere perché
presto la notte finirà
con le sue perle stelle e strisce
in fondo al cielo
e ora sorridimi perché
presto la notte se ne andrà
con le sue stelle arrugginite
in fondo al mare


Non c'è d'andare a scuola
ti basta una parola
lassù, lassù nei verdi pascoli
c'è carne da mangiare
erba da sognare
lassù, lassù nei verdi pascoli
E ora non piangere perché
presto la notte finirà
con le sue perle stelle e strisce
in fondo al cielo
e ora sorridimi perché
presto la notte se ne andrà
con le sue stelle arrugginite
in fondo al mare


Gli aranci sono grossi
i limoni sono rossi
lassù, lassù nei verdi pascoli
papà non c'ha da fare
papà ti fa giocare
lassù, lassù nei verdi pascoli
E ora non piangere perché
presto il concerto finirà
con le sue perle stelle e strisce
in fondo al cielo
e ora sorridimi perché
presto il concerto se ne andrà
con le sue stelle arrugginite
in fondo al mare

Una vista delle montagne
notate il profilo senza punte


La cascata che fornisce tutta la valle
e anche la fabbrica dedell'ottima Birra Peja



Al mercato, le bancarelle con i gadget patriottici

Una via del mercato

Un negozietto sulla strada

La tomba di un ragazzo, ucciso nella guerra

Un mulino ad acqua perfettamente funzionante


Agron e suo papà che finiscono il govone


Io e Don davanti al Monastero di Decani
mentre aspettiamo dai militari italiani il permesso di entare

L'interno del Monastero

Mi è piaciuto molto il sole in mezzo alla croce,
si trova sulla fontana del Monastero

L'interno di un fast food di carne (ma senza maiale)

Il mercato

L'ho detto che la natura è bella: ecco un tramonto

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